Gli obiettivi

 

Memoria e identità: Il Museo Corridoni

Il museo, secondo la definizione corrente, è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo.  Cosa significa oggi allestire ed aprire un museo dedicato alla figura di Filippo Corridoni? Viviamo in un paese in cui la storia più recente, quella del ‘900 per intenderci, ma potremmo anche andare più indietro nel tempo, non ha una memoria condivisa; non riusciamo, noi Italiani, a individuare un terreno comune su cui riconoscerci come collettività. Spesso ci dividiamo addirittura sui fatti, per non parlare delle idee. C’è continuamente, da una parte e dall’altra, il tentativo di impadronirsi della memoria. Così non si costruisce l’identità di un popolo. Corridoni fa parte di quell’eletta schiera che ha fatto la storia di questo paese. Eppure ancor oggi la memoria di lui, della sua grandezza come uomo, come sindacalista, come volontario di una guerra terribile morto in trincea, è oggetto di divisione, quando non di colpevole oblio.  La sfida quindi di aprire un Museo Corridoni, nella sua modestissima casa natale, è quanto mai stimolante oltre che opportuna. Un tema così grande (la storia di Corridoni e del suo tempo) in uno spazio così piccolo. Uno scrigno che si deve aprire. La sfida sta dunque nel cercare il superamento della memoria divisa. Lo spazio limitato rende ancor più necessario il rigore e nello stesso tempo la capacità di dare suggestioni. Suggerire oltre che spiegare, andare oltre la fisicità dei pochi documenti, delle poche immagini. L’obiettivo del museo va ricercato in un processo identitario, nella riappropriazione di una storia che ci appartiene come comunità. A ciascun visitatore dovrà essere fornita la propria personale chiave di lettura per cogliere la storia straordinaria che ha vissuto Corridoni. Ma il museo dovrà fare di più. Dovrà aprirsi al territorio circostante. Dovrà proporre percorsi della memoria nella città di Corridonia: una lettura forse nuova per tante persone, anche della stessa Corridonia. Si dovrà cogliere fino in fondo la compresenza di monumenti antichi, di un tessuto urbano vetusto e di una piazza, di un monumento che hanno definitivamente cambiato il volto di Corridonia. Il museo dovrà rimandare alla città e viceversa.

Il curatore
Valerio Cervetti